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Orari Sante Messe |
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Giovedì |
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Parroco: Padre Salvo Cucè
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Storia
Abolito il feudalesimo nel 1812, subentra l’Amministrazione Municipale che cerca di aprire Maletto all’esterno, però il cambiamento provoca un repentino iniziale peggioramento delle condizioni sociali ed economiche della popolazione che subisce ora il potere degli eredi del feudatario non più vincolati dagli obblighi e vincoli feudali.
Anche Maletto è interessato dai moti del 1820/21, con l’occupazione del paese da parte dei Brontesi; dalla rivoluzione del 1848 e del 1860, durante i quali accadono importanti avvenimenti per l’assetto del potere locale e si delinea la nuova realtà unitaria.
Morto il Parroco Ponzo, nel 1847, la Parrocchia divenne un semplice Vicariato Foraneo fino al 1928. Dopo il breve vicariato del Sac. Pasquale Sgro, nel 1854 il Vescovo Règano invia a Maletto il novello sacerdote Mariano Palermo. Questi inizia un’intensa attività pastorale ed assistenziale che trasformano Maletto da “desolata vigna” come l’aveva definita lo stesso Règano nel 1854 a “La Badia, modello della Diocesi” come la definisce il Card. Dusmet nel 1881. Gli effetti benefici della sua opera si riflettono ancora oggi nella religiosità e devozione del popolo di Maletto.
La sua principale opera è senza dubbio la costruzione dell’attuale Chiesa Madre, dal 1857 al 1877, nella quale coinvolse tutta la popolazione, superando innumerevoli difficoltà ed affrontando “sacrifici inenarrabili” come egli stesso dice. Il 3 giugno 1877, la nuova chiesa venne benedetta dall’Arcivescovo Card. Dusmet e dedicata ai Sacri Cuori di Gesù e Maria.
Il Sac. Palermo divenne poi Vescovo, prima di Lipari e poi di Piazza Armerina. Senza dubbio è il maggiore personaggio che ha espresso Maletto sin’ora.
La Chiesa Madre fu via via completata con la costruzione del campanile nel 1885 ad opera del Vicario Antonino Schilirò, con la Cappella del Sacramento nel 1909 ad opera del Vicario Portale, le porte laterali, la canonica e in tempi recenti i rifacimenti interni, le Absidi, il tetto, le nuove porte etc. ad opera degli ultimi Parroci.
Nel 1926 il Card. Nava eresse la nuova Parrocchia di Maletto e scelto il Sac. Antonino Schilirò, a seguito di concorso, quale nuovo Parroco dal 1928 al 1947. Uomo colto e letterato, cercò di sistemare l’amministrazione della Chiesa di Maletto. Presenza attiva ed operosa nel periodo bellico e post bellico.
Gli ultimi Parroci che, come i precedenti vengono denominati anche Arcipreti sono stati il Sac. Giuseppe Tirendi, dal 1947 al 1980; il Sac. Salvatore Incognito, dal 1981 al 1996; il Sac. Alf Longhitano, dal 1996/2011.
Dal 9/2011 – 2/10/2013, il Sac Salvatore Maggio, come Amministratore Parrocchiale e quindi il Sac. Giuseppe Rosa, Arciprete Parroco dal 2/10/2013 all’ 8/12/2015.
Infine l’attuale Sac. Salvatore Paolo Cucè, dal 9/12/2015 quale Delegato Parrocchiale e da 13/6/2016, Arciprete Parroco.
Numerose le vicende, gli avvenimenti e le iniziative che hanno visto la Chiesa di Maletto al centro della storia del popolo malettese negli ultimi quattro secoli.
In particolare la secolare storia della costruzione della Chiesa Madre che viene descritta nell’allegata relazione allora redatta in occasione del concorso indetto per il suo completamento. Pensato ed avviato dal compianto Parroco Alf Longhitano non ebbe attuazione per la sua malattia e la sua morte. La relazione va integrata con la realizzaione degli ultimi lavoro tuttora in corso.
Infine ci sono da ricordare le visite pastorali più importanti avvenute a Maletto: l’Arcivescovo di Messina Gaetano Garrasi, nel 1803; il Vescovo di Nicosia Gaetano Avarna nel 1819; l’Arcivescovo di Catania, Card. Dusmet nel 1875 e 1877, quest’ultima memorabile in occasione della benedizione della nuova Chiesa Madre; il Card. Francica Nava nel 1902; le varie visite degli ultimi Arcivescovi di Catania Bentivoglio, Picchinenna, Gristina, nonché la messa dell’attuale Luigi Renna.
Fonte: parrocchiamaletto.it/